Clorazione

Clorazioni specifiche per:

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Generalità

I trattamenti di disinfezione interessano sia la potabilizzazione delle acque primarie, sia la depurazione delle acque reflue. Nel primo caso, tali trattamenti sono indispensabili, ai fini di garantire il rispetto degli standard microbiologici richiesti per il consumo umano dell’acqua. Nel secondo caso, la necessità di procedere alla disinfezione delle acque reflue dipende principalmente dall’uso a cui il corpo idrico ricettore è destinato, da cui deriva l’eventuale rispetto di standard più o meno restrittivi sui parametri microbiologici Con il graduale esaurirsi delle sorgenti naturali di acqua potabile (acque profonde), si sta sempre più ricorrendo all'acqua di origine superficiale (mari, fiumi, laghi naturali e artificiali) e queste fonti di approvvigionamento, a causa delle caratteristiche specifiche dell'acqua e/o del grado di inquinamento, devono essere sottoposte a cicli di trattamenti di disinfezione e potabilizzazione necessari a modificarne le caratteristiche e migliorarne la qualità.

La sua azione

le note capacità disinfettanti del cloro di uccidere gli agenti patogeni come batteri e virus attraverso la distruzione dei legami chimici delle loro molecole avviene scambiando i suoi atomi con altri composti, infatti gli enzimi dei batteri che entrano in contatto con il cloro, uno o più atomi della molecole di idrogeno risultano sostituiti dal cloro inducendo la deformazione dell'intera molecola e dei suoi processi enzimatici e quando gli enzimi non funzionano correttamente, i microorganismi muoiono o soffrono di disturbi riproduttivi inibendone la proliferazione.La parete delle cellule dei microorganismi patogeni è naturalmente caricata negativamente e può quindi essere penetrata dallo ione ipoclorito caricato negativamente.

La capacità dell’acido di ipocloridrico di penetrare anche gli strati melmosi, le pareti delle cellule e gli strati protettivi dei microorganismi gli consente di essere efficace in una pluralità di situazioni impiantistiche e di uccidere in ogni caso gli agenti patogeni anche se non tutti i composti del cloro hanno uguali proprietà disinfettanti e viene definito a tale scopo “cloro attivo” la parte del cloro o dei suoi composti che risulta efficace ai fini della disinfezione. Per esempio, le preparazioni commerciali di ipoclorito di calcio hanno un titolo in cloro-attivo del 25 - 28%, mentre quelle di ipoclorito di sodio intorno al 10 - 13%.

Parlando di proprietà di disinfezione comprando anche le diverse tecnologie nella pratica si tende a suddividere per praticità le proprietà batteriostatiche da quelle battericida che riportiamo da wilkipedia:

Il termine battericida indica una sostanza antimicrobica (che può essere un antibiotico, un disinfettante o un antisettico) in grado di uccidere i batteri ai quali viene applicato.

Le sostanze battericide si distinguono da quelle batteriostatiche poiché queste ultime non provocano la morte, ma piuttosto impediscono o limitano fortemente la crescita -la moltiplicazione- batterica.

in pratica possiamo riassumere che l’azione battericida è garantita esclusivamente al punto in cui viene applicata mentre quella batteriostatica permane nel tempo e ne impedisce la proliferazione. (fonte: acquadiqualità)

 

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